IL CTS DISCRIMINA I GESTORI DI DISCOTECHE E SALE DA BALLO
Ancora una volta il CTS, nonostante le continue attività di informazione e proposta delle associazioni nazionali di categoria, che da 2 anni rimangono inascoltate, mette al palo il settore dell’intrattenimento e del ballo proponendo la riapertura con riduzione della capienza al 35%.
Gli imprenditori dell’intrattenimento non ci stanno!
Non è più possibile , dopo la perdita di 4 stagioni lavorative e la riapertura di tutti i settori, che governo e CTS non tengano conto di tutte le informazioni e le proposte avanzate dalle principali associazioni nazionali di categoria.
La riduzione della capienza al 35% rende impossibile l’organizzazione dell’ attività di impresa per i gestori rendendo insostenibili i costi di gestione: il nostro lavoro è fatto di persone, le nostre aziende si avvalgono di molti collaboratori (labour intensive). Sosteniamo costi variabili per aprire i locali molto elevati. Con la riduzione del 65% del pubblico non copriamo i costi variabili e quindi amplieremmo il buco finanziario, generato dalle imposte chiusure che perdurano da ben quattro stagioni, compromettendo definitivamente la salute delle nostre aziende.
Ancora una volta, con estrema leggerezza e un pizzico di incoscienza, viene discriminato un intero settore senza, pare volutamente, comprenderne le dinamiche.
Se questa percentuale di riduzione dell’affluenza sarà adottata dal Governo, sarà la fine per centinaia di imprese, saranno favorite le attività di spettacolo e ballo abusive, favorendo l’illegalità.
CHIEDIAMO CHE IL GOVERNO E LA POLITICA FACCIANO LA LORO PARTE DANDO UN FUTURO ALLE NOSTRE IMPRESE!
Le Associazioni Nazionali di categoria, ancora una volta inascoltate e venute a conoscenza di quanto espresso dal CTS dai media, respingono con forza questa modalità di riapertura e chiedono con urgenza di essere convocate dal Presidente Draghi e ai Ministri competenti.
Non permettere una riapertura sostenibile dell’attività di pubblico spettacolo, attraverso l’utilizzo dello strumento Green-Pass, è un enorme errore, frutto di scelte suggestive, prive di significato e di reali logiche di prevenzione. La riapertura con capienza limitata al 35% è insostenibile economicamente per le imprese ed è opzione estremamente pericolosa perché diretta a favorire manifestazioni spontanee, illegali con assembramenti in luoghi inidonei e difficilmente controllabili, cosi vanificandosi tutti gli sforzi patiti e subiti fino ad ora dalla società civile per arginare la pandemia.
Il Presidente Nazionale Assointrattenimento. f.to Luciano Zanchi
Il Presidente Nazionale Silb f.to Maurizio Pasca