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Convocazione agli Stati Generali dell’Economia

Il settore TURISMO di Confindustria, rappresentato da FEDERTURISMO, organizzazione Confindustriale della quale Assointrattenimento è parte integrante, è stata convocata nella giornata di giovedì p.v. a partecipare agli Stati Generali dell’Economia, dal Presidente Conte. ASSOINTRATTENIMENTO chiede la soluzione di alcune intense criticità del settore, in questa prima fase, attraverso la riduzione dell’aliquota IVA, la cancellazione dell’Imposta sugli intrattenimenti ISI e la riduzione del costo del lavoro. In allegato il documento di sintesi esplicativo di quanto sarà richiesto.

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10 GIUGNO 2020 – COMUNICATO AGLI IMPRENDITORI

RIAPERTURA DELLE DISCOTECHE: ECCO IL TESTO DEL PROTOCOLLO SANITARIO

ASSOINTRATTENIMENTO CON UNA CONTINUA STRATEGIA DI INFORMAZIONE E DI LOBBY RAGGIUNGE UN PRIMO IMPORTANTE RISULTATO: SEPPUR CON ALCUNE MOMENTANEE RESRIZIONI LE NOSTRE AZIENDE POTRANNO RIPARTIRE.

Dopo ben 110 giorni, innumerevoli lettere scritte a tutti i vertici dello Stato, delle regioni, delle provincie, delle Commissioni e continui incontri con i politici allo scopo di rappresentare la grave situazione in cui versano le nostre aziende, nella giornata di ieri la Conferenza Stato/regioni ha approvato le linee guida per la ripartenza del nostro settore.

Ripartenza che grazie al nostro continuo lavoro non limita del 40% la capienza dei nostri locali come richiesto alla regione Puglia da altro sindacato, riduzione che sarebbe stata incomprensibile nella ratio e irresponsabile dato che la “capienza” è un dato che riguarda il numero massimo di persone contemporaneamente presenti nei nostri locali in ragione della capacità di sfollamento ed igienico sanitaria e non ha alcuna relazione con il problema di contagio COVID-19.

Sono comunque stati limitati, in questa prima fase di riapertura,  l’utilizzo della pista da ballo con un distanziamento pari a 2 metri quadri a persona (nel resto del locale un metro quadro) e sono state poste limitazioni all’erogazione al bar dove dovremo fare mantenere il metro di distanza agli avventori che fruiscono del servizio di somministrazione al bancone (così come negli altri pubblici esercizi).  Per una completa informazione si rimanda al testo integrale del protocollo sanitario qui sotto riportato.

Stiamo lavorando già da oggi, noi che non partecipiamo a inutili manifestazioni di piazza,  per riportare la completa normalità nel nostro settore e per ottenere i prossimi seguenti risultati:

  1. Riduzione aliquota iva
  2. Eliminazione Imposta sugli Intrattenimenti
  3. Capienza massima dei locali da 1,2 a 2,5 persone al metro quadrato
  4. Risoluzione di criticità con SIAE  in relazione al quantum e alle procedure di accertamento
  5. Riduzione orari di chiusura dei Pubblici Esercizi con esecuzioni musicali per evitare gli innumerevoli abusi commessi da imprenditori scorretti, riscontrati ormai ovunque sull’intero territorio Nazionale,  nel settore intrattenimento.

E’ evidente che l’aggregazione sociale di un grande numero di persone – che come ben abbiamo potuto vedere in questi ultimi giorni è irrinunciabile per i cittadini –  potrà essere meglio controllato nelle discoteche, concentrando dopo un certo orario serale  la cittadinanza nelle stesse, piuttosto che frazionandola in una moltitudine di piazze, vicoli ove i controlli risulterebbero inapplicabili e il contagio da virus potrebbe nuovamente espandersi.

ECCO L’ESTRATTO INTEGRALE DEL TESTO APPROVATO

DISCOTECHE

Le presenti indicazioni si applicano alle discoteche e ad altri locali assimilabili destinati all’intrattenimento (in particolar modo serale e notturno). Per eventuali servizi complementari (es. ristorazione, produzioni musicali, spettacoli, etc.) attenersi alle specifiche schede tematiche.

▪  Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità, sia mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto, incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del visitatore stesso.

▪  Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone. Al solo fine di definire la capienza massima del locale, garantire almeno 1 metro tra gli utenti e di almeno 2 metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

▪  Prevedere un numero di addetti alla sorveglianza del rispetto del distanziamento interpersonale adeguato rispetto alla capienza del locale, come sopra stabilita. A tal fine si promuove l’utilizzo di contapersone per monitorare gli accessi.

▪  Garantire, se possibile, un sistema di prenotazione, pagamento tickets e compilazione di modulistica preferibilmente on line al fine di evitare prevedibili assembramenti, e nel rispetto della privacy mantenere se possibile un registro delle presenze per una durata di 14 giorni.

▪  Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.

▪  La postazione dedicata alla cassa, laddove non già dotata di barriere fisiche (es. schermi), dovrà essere eventualmente adeguata. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche.

▪  Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti.

▪  È necessario rendere disponibili prodotti per l’igiene delle mani per gli utenti e per il personale in più punti delle aree, prevedendo l’obbligo di utilizzo da parte degli utenti prima dell’accesso ed all’uscita di ogni area dedicata al ballo, alla ristorazione, ai servizi igienici, ecc.

▪  Con riferimento all’attività del ballo, tale attività in questa fase può essere consentita esclusivamente negli spazi esterni (es. giardini, terrazze, etc.).

▪  Gli utenti dovranno indossare la mascherina negli ambienti al chiuso e all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igienizzazione delle mani.

▪  Nel rispetto delle indicazioni generali contenute nella scheda dedicata alla ristorazione, nel caso delle discoteche non è consentita la consumazione di bevande al banco. Inoltre, la somministrazione delle bevande può avvenire esclusivamente qualora sia possibile assicurare il mantenimento rigoroso della distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, che dovranno accedere al banco in modalità ordinata e, se del caso, contingentata.

▪  I tavoli e le sedute devono essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.

▪  Ogni oggetto fornito agli utenti (es. apribottiglie, secchielli per il ghiaccio, etc.), dovrà essere disinfettato prima della consegna.

▪  Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.

▪  Nel caso di attività complementari che prevedono la condivisione di oggetti (es. giochi da tavolo, biliardo), adottare modalità organizzative tali da ridurre il numero di persone che manipolano gli stessi oggetti e obbligare comunque all’uso della mascherina e alla disinfezione delle mani prima di ogni nuovo gioco. In ogni caso, i piani di lavoro, i tavoli da gioco e ogni oggetto fornito in uso agli utenti devono essere disinfettati prima e dopo ciascun turno di utilizzo. È vietato l’utilizzo di strumenti di gioco per i quali non è possibile una disinfezione ad ogni turno (es. carte da gioco) e il mantenimento della distanza personale di almeno 1 metro (es. calciobalilla).

▪  Garantire la regolare e frequente pulizia e disinfezione delle superfici, con particolare riguardo per le superfici maggiormente toccate dagli utenti e i servizi igienici.

            Cremona, 10 giugno 2020

                                                                                        ASSOINTRATTENIMENTO

                                                                                             f.to   IL PRESIDENTE

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COMUNICATO STAMPA: ASSOINTRATTENIMENTO SI DISSOCIA. LE DISCOTECHE NON SONO E NON POSSONO DIVENTARE BAR O RISTORANTI.

L’associazione di categoria aderente a Confindustria chiede regole certe per la riapertura e denuncia che l’inerzia del governo sta obbligando gestori, ormai disperati, a trovare escamotage e  ad esercitare attività abusiva

Da oltre tre mesi, dal 23 febbraio 2020, le nostre attività sono state sospese, siamo stati costretti alla chiusura forzata a colpi di DPCM.

Alcuni imprenditori  e altri soggetti, anche istituzionali, del nostro settore hanno escogitato una strategia per riaprire i propri locali “discoteca” mediante la temporanea sospensione della propria autorizzazione amministrativa di pubblico spettacolo, cosi da esercitare la sola attività di somministrazione alimenti e bevande (che a tutt’oggi è consentita).

Tale innovativa e inedita strategia sarebbe esplicata attraverso l’utilizzo della “pista da ballo” come par-terre per l’installazione di tavoli e seggiole destinate alla ristorazione o alla sola somministrazione di bevande, mentre i palcoscenici verrebbero utilizzati per effettuare “concertini” con musica dal vivo o esecuzioni musicali con dj.

In estrema sintesi, le strutture “discoteca“ sarebbero utilizzate non più in virtù di licenza di pubblica sicurezza di cui all’art. 68 TULPS ma semplicemente come pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande.

La nostra Associazione Nazionale si dissocia fermamente da tale pratica e da tali modalità esercizio per i seguenti motivi:

  1. L’utilizzo del locale “discoteca” per la sola somministrazione appare un chiaro escamotage per eludere le regole di distanziamento sociale e anti contagio per riaprire comunque le aziende discoteca: appare evidente che il pubblico durante l’attività di spettacolo non starà immobile ma si sentirà legittimato (visto il luogo) a parteciperà alle esecuzioni attraverso forme di ballo spontaneo. Tale pratica avviene normalmente nei pubblici esercizi gestiti da imprenditori scorretti e fino a ieri è stata da noi denunciata e combattuta attraverso la segnalazione alle autorità con centinaia di esposti in tutta Italia.
  • Le discoteche, rinunciando alla licenza di Pubblico spettacolo e divenendo di fatto dei bar o ristoranti, perderanno la loro autorizzazione amministrativa per l’effettuazione del Pubblico Spettacolo e, conseguentemente, dovranno rispettare gli orari previsti dai vari regolamenti Comunali per il funzionamento dei Pubblici esercizi e delle manifestazioni accessorie agli stessi: orari, che a seconda del Comune di appartenenza e dalle giornate di esecuzione, variano tra le 23,00 e le 01,00. Tale norma è stata forse “dimenticata” dai propositori di questa inedita prassi che tuttavia dovranno adeguarsi e dunque sospendere le esecuzioni musicali dal vivo ad orari prestabiliti che non appartengono al pubblico spettacolo e quindi procedere poi alla sola esecuzione di musica di sottofondo.
  • L’assenza dell’autorizzazione di cui all’art. 68 TULPS non ci consentirà più di imporre un prezzo di ingresso o una consumazione obbligatoria o un aumento del prezzo delle consumazioni nei nostri locali, producendo di fatto l’incapacità delle nostre aziende di sostenere i costi derivanti dall’attivazione dei nostri impianti e delle nostre strutture che, certamente, non sono assimilabili a bar o ristoranti ma sono aziende complesse con altissimi costi di gestione.
  • Durante il periodo di chiusura totale dei negozi, coloro che erano rimasti aperti – vedasi grandi strutture di vendita di prodotti alimentari – erano stati costretti a isolare alcuni reparti (abbigliamento, generi di falegnameria, accessori, cartoleria, etc.) proprio per evitare illecita e sleale concorrenza nei confronti delle attività costrette alla chiusura dai vari DPCM. Quanto oggi accade è un’analoga situazione, per cui coloro che intendano esercitare attività di pubblico spettacolo, mediante la strategia sopra descritta, devono essere fermati in quanto tale attività risulterebbe attualmente preclusa e dunque illegittima e pertanto forme di “abuso autorizzato” non devono e non possono essere consentite.
  • Assointrattenimento è stata portatrice di proposte chiare e precise che consentirebbero la riapertura in sicurezza dei locali alle quali non è stata data ancora una risposta (allegato1);

Sentiamo il profondo dovere, anche intellettuale, di precisare e motivare la nostra posizione al fine di dissociarci da tale pratica di utilizzo delle discoteche, che a nostro avviso sfocerà in una situazione di dilagante illegalità e ci porrà allo stesso livello di coloro che fino a ieri abbiamo denunciato e contrastato.

Chiediamo invece che le discoteche vengano riaperte nella loro pienezza, nella loro funzione sociale, nell’ambito di regole certe e di precise predeterminate condizioni: i gestori di discoteche non devono essere spinti e costretti ad esercitare attività abusiva a causa dell’inerzia delle istituzioni ma, oggi più che mai, è necessario l’intervento immediato del Governo.

Ciò che non si vuole comprendere è che le conseguenze nefaste di questa inerzia decisionale e disinteresse per un settore che evidentemente è considerato marginale e privo di rilevanza sociale, non sono solo quelle già direttamente subite dalle nostre aziende e dai nostri lavoratori, ma in modo ancor più esponenziale saranno quelle che si produrranno su i principali utenti cui si rivolge la nostra attività. È a rischio la pace sociale, la certezza del diritto, il paese è nel caos: sono in pericolo i nostri 5 milioni di giovani che ogni week end frequentano le discoteche.

Le nostre aziende non producono beni materiali e neppure sono coinvolte in filiere produttive manifatturiere ma offrono divertimento, svago, aggregazione, ovvero emozioni che devono necessariamente intercettare la predisposizione e la propensione emotiva di ogni singolo avventore.

L’“aspetto strategico” del nostro comparto produttivo e quindi profondamente difforme da tutti gli altri settori, dovendo soddisfare i bisogni della parte di popolazione che intende svagarsi in sicurezza e avere una valvola di sfogo dopo un drammatico quanto penoso isolamento. Dovremmo essere quindi considerati dei fidati alleati del Governo anziché un comparto pericoloso da discriminare.

Conseguentemente chiediamo un intervento immediato per disinnescare attività di Pubblico Spettacolo esercitate abusivamente e, se compatibile con le norme anti contagio, l’immediata riapertura dei nostri locali.

Solo in questo modo si potrà consentire la sopravvivenza delle nostre aziende, cosi da preservare anche l’esistenza di quei luoghi, preordinati dalla legge, a essere sicuri ed idonei all’aggregazione. I nostri locali non sono un nemico da combattere ma sono il miglior alleato che lo Stato possa avere per la tutela dei nostri giovani e un avamposto di legalità nel mondo della notte e dell’intrattenimento.

            Saluti distinti.

            Cremona, 28 maggio 2020

                                                                                        ASSOINTRATTENIMENTO

                                                                                             f.to   IL PRESIDENTE

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20 maggio – NEWS DAL GOVERNO. APRIRANNO LE DISCOTECHE? I FATTI E LE RICHIESTE AL GOVERNO DI ASSOINTRATTENIMENTO

Martedì 19 maggio il nostro presidente Luciano Zanchi, accompagnato dal  past-president Antonio Degortes, ha incontrato, in conferenza, il Sottosegretario al MISE, la dott.ssa Alessandra Todde, che ha accolto positivamente e con grande interesse i nostri studi di settore e le proposte  avanzate per cercare di risollevare il settore dell’Intrattenimento.

A tal fine si è deciso di convocare rapidamente, comunque entro la prossima settimana, un tavolo di lavoro per uscire dalla intricata situazione che si è creata. Per la prima volta dal 23 febbraio si stanno attivando meccanismi reali (e non chiacchiere)  per cercare la soluzione alle intense problematiche intervenute con COVID -19.

Assointrattenimento ha avanzato ipotesi, come ben sapete e come sosteniamo sin dal 23 febbraio, per la soluzione in 3 fasi:

La prima fase fatta di aiuti a fondo perduto per le aziende oggi ancora chiuse e per i dipendenti – in particolare:

  • una sovvenzione alle nostre imprese – in misura pari al 20% del fatturato (da calcolarsi sulla base di quello maturato nel medesimo periodo dello scorso 2019)-  per tutti i mesi di attuale sospensione dell’attività di pubblico spettacolo (sospensione ancora oggi in vigore);
  • il prolungamento della cassa integrazione per tutti i sopra decritti addetti del nostro settore, oggi, di fatto, senza lavoro e senza futura prospettiva.

La seconda fase attuata in tempi rapidi rivolta allo studio e alla redazione di un protocollo che con la dovuta sensibilità consenta alle nostre aziende di essere profittevoli e ai nostri clienti di partecipare alle serate organizzate  in totale  sicurezza.

La terza fase che consenta un profondo e radicale cambiamento  in relazione alla fiscalità e all’aspetto amministrativo con particolare attenzione all’abusivismo ormai dilagante.

In particolare abbiamo segnalato al governo che:

  1. Dal 2000 a oggi, l’azione dei vari governi, a colpi di norme amministrative, vessazioni fiscali e continui inasprimenti delle regole, ha distrutto la capacità del settore di essere profittevole e quindi ha determinato la morte della nostra creatività e capacità di innovare, in favore di attività abusive che ognuno di noi ha potuto sovente riscontrare nelle piazze, nei circoli privati, nelle spiagge, nei locali d’imprenditori scorretti che, utilizzando impropriamente le autorizzazioni di sola somministrazione, organizzano in realtà  intrattenimenti abusivi.
  2. Il nostro settore è tartassato, essendo destinatario d’innumerevoli imposte e balzelli: ogni 100 € d’incasso, versiamo il 22% di iva, il 16% di imposta intrattenimenti, circa il 5% di Siae (diritto d’autore) e il 2% a SCF (diritti connessi al diritto d’autore) per un totale del 45% di prelievo immediato sui proventi della serata. A questi devono poi essere dedotti gli innumerevoli costi: personale, contribuzione, forniture energetiche, imposte comunali e regionali, affitti, spese di gestione (commercialisti, consulenti del lavoro ecc.), forniture e, sul poco che rimane, pagare il 60% di ulteriori imposte. È accettabile questa situazione? È mai possibile che un settore sia così vessato dallo Stato?
  3. La situazione non è mutata neppure con gli ultimissimi provvedimenti, non è vero che il Decreto “non ha lasciato indietro nessuno”: noi siamo stati completamente dimenticati!

Si afferma che il Governo ha fatto divenire visibili gli “invisibili” – e ci riferiamo ai lavoratori immigrati illegalmente in Italia, senza documenti e permesso di soggiorno che, nonostante non siano cittadini italiani, sono stati comunque ammessi al banchetto della solidarietà – cosi di fatto creando una nuova categoria di “invisibili”: le nostre aziende – le discoteche e i locali di pubblico spettacolo – unitamente a tutti i nostri dipendenti, assolutamente “abbandonati” pur essendo contribuenti e cittadini Italiani. Ciò è inaccettabile.

  • Anche le misure proposte con il D.L. “rilancio”  sono inique e del tutto sbilanciate: a titolo esemplificativo la cancellazione della rata IRAP è prevista per tutte le aziende a prescindere dal settore di appartenenza. Ma è mai possibile che il Governo non sia a conoscenza di come l’emergenza COVID-19 ha determinato in alcuni settori aumenti spropositati di fatturato? Si pensi ai supermercati e alla vendita di prodotti alimentari in genere, alle farmacie, alla produzione di sistemi di protezione individuale e a tanti altri settori coinvolti nella prevenzione. E’ dunque corretto e socialmente equo premiare imprese che hanno avuto innegabili vantaggi economici anziché soccorrere quei settori maggiormente colpiti come il nostro? Per non parlare dell’IMU ridotta solo per alberghi e spiagge: e le discoteche?
  • In estrema sintesi le nostre aziende sono state di fatto private di una componente essenziale del proprio patrimonio che si chiama “avviamento” e che, unitamente a quanto sopra descritto, ha creato una situazione insostenibile. Sono necessari dunque interventi specifici per il nostro particolare settore  – più appropriati e mirati di quegli spiccioli (concessi a pioggia) previsti dal D.L. “rilancio” – occorrono in sostanza immediati aiuti a fondo perduto: le nostre aziende sostengono affitti, costi di gestione e di manutenzione altissimi in assenza di un ben che minimo fatturato e nella totale assenza di una ben che minima previsione sulla riapertura delle nostre attività

#weareONLYentertainment

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ASSOINTRATTENIMENTO L’unica Associazione di categoria specializzata a difesa delle discoteche e dei locali di pubblico spettacolo – 19 maggio NEWS DALLA SICILIA –

#weareONLYentertainment

Con oggi, 20 maggio 2020 si è chiusa una 3 giorni di incontri davvero importanti per il settore intrattenimento.

Notevoli energie sono state profuse in modo particolare dal Presidente regionale Sicilia Gabriele d’Ambra, con il risultato che, attraverso l’ordinanza n. 21 del presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, è stata formalmente espressa la volontà di riaprire le discoteche dal 8 giugno 2020. Da qui si passerà in questi giorni all’analisi del protocollo delle misure da adottare per la riapertura. Noi, al contrario di altre associazioni, crediamo che sia indispensabile la prosecuzione della nostra attività senza stravolgimenti radicali ovvero riteniamo necessario che i nostri clienti continuino a trovare “la discoteca” quando vengono nei nostri locali e non intendiamo snaturare il nostro lavoro e le nostre aziende, assumendo comportamenti che ci farebbero diventare dei grandi bar o ristoranti: no questo non è ammissibile. Credo che qualunque imprenditore che faccia attivamente questo lavoro è ben a conoscenza che senza l’incasso  del pubblico pagante, il divertimento in pista e la socializzazione che offriamo, le nostre aziende non andranno da nessuna parte: anzi così facendo si farebbe il gioco di chi, da anni, vuole distruggere il settore discoteche e stiamo parlando degli imprenditori scorretti di bar e ristoranti che si trasformano in discoteche e dei “circoli privati” che impunemente fanno attività commerciale senza le prescritte autorizzazioni.

Nella stessa giornata, il nostro Vice Presidente Gabriele D’Ambra, in videoconferenza, si è confrontato con la II Commissione – Bilancio della Regione Siciliana, con la presenza dell’assessore al Turismo e Spettacolo Manlio Messina. Per la prima volta, all’interno del parlamento siciliano, è stata nominata la parola Discoteca, con tutte le criticità del periodo che stiamo vivendo. Anche in questa occasione, l’attenzione e l’atteggiamento propositivo degli uditori, inclusi i loro interventi, ci fanno ben sperare che qualcuno in Italia abbia a cuore le sorti del nostro comparto, inclusi i nostri 180mila dipendenti ed i milioni di clienti che in ogni week end affollavano le nostre discoteche. Mercoledì 20, sempre in videoconferenza, lo stesso D’Ambra ha rappresentato la nostra categoria nella III Commissione – Attività Produttive, sempre della regione Sicilia.

Stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze ed esperienze per difendere la categoria più colpita ed ignorata durante la pandemia. Non possiamo lasciare la nostra tutela a chi propone, al fine di una riapertura, la chiusura delle nostre piste da ballo e la riduzione delle nostre capienze. Ci siamo sempre vantati di essere l’UNICA associazione di categoria a difendere ESCLUSIVAMENTE gli interessi dell’intrattenimento e dopo aver letto le proposte di altre associazioni, la nostra posizione si fa sempre più decisa. Non possiamo permettere di farci rappresentare da chi ha dimenticato cosa vuol dire la parola DISCOTECA.

Vi aggiorneremo sugli sviluppi.