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COMUNICATO STAMPA 21 SETTEMBRE 2020: ASSOINTRATTENIMENTO CONVOCA CONSIGLIO DIRETTIVO A RIMINI

LE DISCOTECHE ITALIANE, RAPPRESENTATE DA UN IMPRENDITORE PER REGIONE, NON SI PERDONO D’ANIMO E LUNEDI’ 21 SETTEMBRE SI RIUNISCONO PER INDIVIDUARE LE NUOVE STRATEGIE DI AZIONE PER LA RIPARTENZA DEL SETTORE.

Dopo ben 210 giorni, nonostante innumerevoli lettere inviate a tutti i vertici dello Stato, delle Regioni, delle Provincie e delle relative Commissioni e continui incontri con i politici allo scopo di rappresentare la grave situazione in cui versano le nostre aziende, nessun aiuto dello stato è stato adottato nei confronti di un settore al quale viene interdetta l’attività per decreto legge.

Appare evidente che l’Italia, Repubblica fondata sul lavoro, non possa sospendere l’attività di un intero settore economico senza prevedere adeguati interventi dello stato in protezione alle imprese e ai lavoratori colpiti dal governo.

Siamo in presenza di macroscopici errori compiuti dal governo che, ad oggi,  ancora una volta favorisce la cosiddetta “Movida”- che come ben abbiamo potuto vedere in questi ultimi giorni è esigenza irrinunciabile per i cittadini. “Movida” che altro non è che un assembramento incontrollato e incontrollabile consentito nelle piazze, nelle pubbliche vie e comunque nei luoghi dove la presenza di numerosi pubblici esercizi attraggono clientela di tutti i generi che si raduna senza alcun controllo: diversamente le serate in discoteca – ovvero in locali appositamente idonei e autorizzati per tali finalità – sono organizzate e controllate in tutta la loro esecuzione da imprenditori esperti nella gestione di una moltitudine di persone protese al divertimento, altresì coadiuvati da personale qualificato e appositamente formato.

Il Governo ancora una volta è in procinto di assumere una posizione ibrida, incapace di affrontare le vere problematiche e le esigenze delle aziende discoteca. Viene dunque confermata l’errata strategia di aggressione al nostro settore, in favore di attività abusive: fare diventare le discoteche dei bar o ristoranti utilizzando le piste da ballo come refettori o assumere decisioni di distanziamento in pista, di fatto, inapplicabili, avrà come unico effetto il riprodursi di dilaganti situazioni di illegalità.

Assointrattenimento chiede con forza che le discoteche vengano riaperte quando possibile, ma nella loro pienezza, nella loro funzione sociale, nell’ambito di regole certe, attuabili e non di proclami stilati da organi evidentemente digiuni di conoscenza del nostro settore.

I gestori di discoteche tutti, e non solo gli associati ad Assointrattenimento, non devono essere spinti o costretti ad esercitare attività abusiva a causa dell’inerzia delle istituzioni ma, oggi più che mai, è necessaria la collaborazione tra imprenditori e autorità.

È necessario porre in essere delle strategie di prevenzione che siano però concretamente attuabili e che non vadano, ancora una volta, ad appesantire burocraticamente le nostre aziende cosi da essere percepite come soluzioni illogiche, utili solo per prestare il fianco all’applicazione di sanzioni e/o provvedimenti interdettivi. 

Cremona 17 settembre 2020  

ASSOINTRATTENIMENTO

                 IL PRESIDENTE 

         Luciano Zanchi

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COMUNICATO STAMPA 17 settembre 2020 – ASSOINTRATTENIMENTO INCONTRA IL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONE UMBRIA.

Nella mattinata di mercoledì 16 settembre 2020, il delegato Regione Umbria di Assointrattenimento, insieme al Presidente nazionale e ad un imprenditore di Perugia, hanno incontrato il presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria dott. Marco Squarta.

Durante l’incontro sono stati analizzati alcuni aspetti relativi alle criticità riscontratesi dalla chiusura delle discoteche sia nell’aspetto economico che sociale.

Il Presidente Squarta, che ha ben compreso le criticità espresse, si è detto pronto ad analizzare azioni anche di supporto economico agli imprenditori impossibilitati all’apertura delle proprie aziende.

Assointrattenimento, manifestando fiducia nell’operato del Presidente Squarta,  auspica che, a breve,  sia fatto tutto quanto possibile per il salvataggio di un comparto che rappresenta un importante settore economico nonché una  valvola di sfogo sociale per i giovani e meno giovani.

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8 SETTEMBRE 2020 – PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DPCM DEL 7 SETTEMBRE 2020. Rimane sospesa fino al 7 ottobre l’attività del ballo.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato in data 7 settembre 2020 il nuovo DPCM recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Come facilmente prevedibile lo stop all’attività del ballo nelle discoteche è stato prorogato al 7 ottobre 2020. 

Nel particolare rimangono sospese “all’aperto o al chiuso, le attivita’  del ballo che abbiano luogo in discoteche,  sale da ballo e  locali  assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate,  spiagge libere,  spazi  comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”. 

La lettura del nuovo DPCM, di cui comprendiamo le finalità ispiratrici, ha destato gravissima preoccupazione nei nostri associati e nell’intero comparto dell’intrattenimento.

In mancanza di un immediato aiuto dello stato, peraltro già in avanzata  discussione con il Ministro Patuanelli e sospeso a causa del increscioso ricorso al TAR presentato da Fipe/Silb durante la trattativa, il tessuto imprenditoriale del settore sarà demolito dalla crisi economica in corso.

Concludiamo, dando spazio a numerose sollecitazioni pervenute da vari territori Italiani,  facendorilevare che l’attività del ballo, a quanto si legge nella norma,  non è consentita in “altri luoghi aperti al Pubblico”  e, in diritto tale definizione ha una precisa connotazione e si contrappone all’altro concetto di “luoghi pubblici”:

Luogo Pubblicoè una proprietà del demanio (che può essere necessario, statale, regionale, provinciale e comunale) ed è accessibile a chiunque senza limitazioni. Esempio: una piazza, una foresta, il litorale del mare (se non dato in concessione a taluno), una montagna, una giardino pubblico, una strada, etc.. 

Luogo Aperto al Pubblico: è un luogo di proprietà privata, al quale si può accedere mediante l’espletamento di alcune formalità e/o secondo le condizioni fissate dal legittimo proprietario o gestore. Esempio: pagamento di un biglietto, esibizione di un invito, esibizione di una tessera, rispetto di un orario di apertura o chiusura). Rientrano in questa categoria i cinema, i teatri, le discoteche, le palestre, i bar, le birrerie e i locali pubblici in genere (dove “pubblico” ha appunto il significato di “aperto al pubblico”): è per questo ad esempio che un bar può limitare l’uso del bagno solo ai propri clienti o che un circolo privato può far accedere solo i soci. 

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ASSOINTRATTENIMENTO ESPRIME SOLIDARIETA’ A FLAVIO BRIATORE

Il Presidente Zanchi e il Consiglio direttivo di Assointrattenimento, intendono significare la propria vicinanza a Flavio Briatore esprimendo la più completa solidarietà nei confronti di un imprenditore che ha sempre fattivamente lavorato per la difesa del nostro settore. Le dure critiche da molti oggi rivolte a Briatore non possono infatti intaccare l’essenza delle sue precedenti posizioni e dichiarazioni che – in relazione a tutto il comparto del turismo – evidenziavano, in modo ruvido e diretto, oggettive criticità in ordine a scelte politiche non appropriate, incoerenti e spesso frutto dell’improvvisazione. 

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GLI IMPRENDITORI DELLE DISCOTECHE NON SONO DEGLI SPROVVEDUTI

Ribadiamo il clamoroso scivolone del SILB nelle trattative con il Governo.

Dobbiamo purtroppo confermare il contenuto del nostro comunicato di ieri e, ancor peggio, affermare che quanto riportato successivamente dal Silb altro non sembra che la giustificazione di un bambino che, dopo aver combinato una marachella, tenta inutilmente di discolparsi. 

No caro Presidente Pasca, quello che racconti in merito alla riunione con il Ministro Patuanelli e con il Presidente Bonacini non corrisponde alla realtà: è una vera e propria mistificazione di quanto effettivamente accaduto. Forse, non avendo personalmente partecipato alla riunione del 13 agosto con il Ministro, non Ti sei reso conto che proprio quella di ieri (18 Agosto) era la sessione in cui si doveva trattare del quantum relativo al ristorno a fondo perduto per il nostro settore.

La riunione dunque non ha avuto seguito a causa del ricorso promosso da Silb (decisione che poteva essere posticipata di qualche giorno ove l’esito della stessa non fosse stato ritenuto soddisfacente). Oltre all’innegabile circostanza che il Governo aveva chiesto a tutti i partecipanti di mantenere un atteggiamento riservato al fine di immediatamente ricercare un accordo subito dopo la pubblicazione dell’ordinanza. Promessa che, a differenza di Silb, il Governo e le altre parti hanno mantenuto.  

Ricordiamo a tutti gli imprenditori che la richiesta originaria di rimborso a fondo perduto per tutto il settore – e non solo per le attività sospese dal 16 agosto – era di 420 milioni di € per un importo pari a circa € 120.000 per ogni soggetto iscritto in camera di commercio avente codice di attività di discoteca e di sala da ballo. Richiesta che anche Silb ha firmato congiuntamente a Assointratteniimento e Fiepet.

Un errore può sempre essere commesso, anche se innegabilmente produttivo di gravi danni al settore e a tutti gli Imprenditori che, per fortuna, Silb non rappresenta nella globalità. Dunque Vi invitiamo a riflettere su quanto accaduto che, si ribadisce, è circostanza lesiva non solo nei confronti dei Vostri associati ma di tutti i soggetti appartenenti alla nostra categoria. 

La serietà imporrebbe che i vertici di un’associazione, in simili frangenti, rassegnassero le proprie dimissioni. 

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19 agosto 2020 – divieto di ballo – RESPINTO IL RICORSO SILB

Come ampiamente prevedibile, il Tar Lazio ha respinto il ricorso dei sindacati del FIPE-SILB contro l’ordinanza con la quale il ministero della Salute ha ‘chiuso’ le discoteche e introdotto l’obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 nei luoghi pubblici in cui si determina il rischio di assembramenti.
La decisione e’ stata depositata stamattina, a meno di 24 ore dall’istanza Silb-Fipe: si tratta di una decisione cautelare monocratica, in attesa di quella collegiale gia’ fissata per la prima udienza utile, il 9 settembre.

Assointrattenimento, che rappresenta una consistente parte del settore, non è stata resa partecipe del comportamento adottato da FIPE-SILB e, seppur ne comprenda le ragioni, non ne condivide i tempi e le modalità.  

Appare evidente che la situazione venutasi a creare è produttiva di un ulteriore grave danno alle nostre imprese e Assointrattenimento non può che chiedersi: nell’ipotesi di mancato versamento del contributo a fondo perduto – che ormai era solo questione da definire nel quantum – chi pagherà i danni al settore? Forse chi ha maldestramente interrotto una trattativa, adottando comportamenti opportunistici al limite dalla scorrettezza?

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Comunicato stampa 18 agosto 2020

18 AGOSTO 2020

Comunicato stampa

IL MINISTRO PATUANELLI E IL GOVERNATORE BONACINI INCONTRANO LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DEL PUBBLICO SPETTACOLO

Il ricorso al tar di Silb porta il Governo a sospendere le trattative di categoria dirette al rimborso per le aziende del settore

Nella mattinata di oggi, il nostro Presidente, come da precedenti intese, ha partecipato all’incontro con il MISE avente ad oggetto il ristoro economico da elargire alla categoria discoteche, gravemente danneggiata dalla sospensione della propria attività che, nei locali invernali, peraltro perdura dal 23 febbraio 2020.

Tale incontro costituisce il seguito della riunione tenutasi mercoledì 12 agosto, nella quale il Ministro Patuanelli aveva illustrato la criticità rilevata dal Governo in relazione ad un aumento dei contagi e la conseguente preannunciata volontà di sospendere, ancora una volta, anche se temporaneamente, le attività svolte dalle imprese dello spettacolo.

Al termine di questo primo incontro, al quale non ha partecipato in prima persona il Presidente Pasca ma altri funzionari Fipe e Silb, il Governo ci ha invitato a quantificare il danno economico subito dalla categoria al fine di formalizzare precise istanze di ristoro, chiedendo comunque una riservatezza di fondo e un atteggiamento non aggressivo così da consentire un’immediata convocazione delle parti per l’ottenimento, in tempi rapidi, delle doverose elargizioni economiche a fondo perduto destinate a risarcire le discoteche.

Conseguentemente, nell’arco di poche ore, Assointrattenimento, Silb e Fiepet hanno prodotto e condiviso un documento a firma congiunta di formale quantificazione del danno subito dal settore.

Nella serata di domenica 16 agosto il MISE ci ha convocati per la preannunciata riunione fissata in data odierna, pertanto rispettando gli impegni assunti.

In questa fase di delicate trattative, si ribadisce assolutamente condivise e concordate, purtroppo Silb ha unilateralmente presentato un ricorso al TAR Lazio con il quale ha attaccato verticalmente il Governo con cui, contemporaneamente su un altro tavolo, aveva assicurato comportamenti non aggressivi durante questa fase di negoziazione.

L’esito di questo schizofrenico e ambiguo comportamento è stato l’immediata sospensione di ogni dialogo con il Ministro che si è detto non disponibile a proseguire la trattativa alla presenza di

un istaurato contenzioso amministrativo. Tale trattativa è dunque sospesa e rinviata all’epilogo della vicenda giudiziaria o al ritiro del pendente ricorso.

Assointrattenimento, che rappresenta una consistente parte del settore, non è stata resa partecipe del comportamento adottato da FIPE-SILB e, seppur ne comprenda le ragioni, non ne condivide i tempi e le modalità.

Appare evidente che la situazione venutasi a creare è produttiva di un ulteriore grave danno alle nostre imprese e Assointrattenimento non può che chiedersi: nell’ipotesi di mancato versamento del contributo a fondo perduto – che ormai era solo questione da definire nel quantum – chi pagherà i danni al settore? Forse chi ha maldestramente interrotto una trattativa, adottando comportamenti opportunistici al limite dalla scorrettezza?

Talvolta la ricerca di un compromesso, che riesca a contemplare diverse e opposte istanze, è finalità comunque meritevole se diretta a garantire risultati concreti, piuttosto che la ricerca spasmodica di una personale visibilità fine a se stessa.

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Ordinanza 16 agosto 2020

CHIARIMENTI DI ASSOINTRATTENIMENTO:

Precisazioni in merito ai locali di pubblico spettacolo (discoteche) che intendano proseguire l’attività.

Cari colleghi,

In relazione a numerose richieste di chiarimento, verificata l’ordinanza del Ministro della Salute, si precisa che l’attività vietata nelle discoteche è limitata alla sola attività del “ballo”.

Sono quindi consentite l’apertura e l’attività di sola somministrazione nel rispetto delle norme regionali di riferimento in funzione della prevenzione COVID-19.

Tale disposizione non vale per le Regioni che hanno determinato la chiusura totale delle discoteche adottando formula differente e più restrittiva di quella contenuta nell’ordinanza di cui sopra.

Assointrattenimento tanto precisa:

All’inizio dell’estate, alcuni imprenditori e altri soggetti, anche istituzionali, del nostro settore hanno escogitato una strategia per riaprire i propri locali “discoteca” mediante la temporanea sospensione della autorizzazione amministrativa di pubblico spettacolo, cosi da esercitare la sola attività di somministrazione alimenti e bevande (che a tutt’oggi è consentita). E’ sotto gli occhi di tutti il fallimento di tale strategia poi sfociata in attività di Pubb ico Spettacolo.

La nostra Associazione Nazionale si dissocia fermamente da tale pratica e da tali modalità esercizio per i seguenti motivi:

  1. 1)  L’utilizzo del locale “discoteca” per la sola somministrazione, a meno che non sia una pratica costantemente attuata dal locale, appare un chiaro escamotage per riaprire comunque le aziende discoteca: appare evidente che il pubblico durante l’attività di spettacolo non starà immobile ma si sentirà legittimato (visto il luogo) a parteciperà alle esecuzioni attraverso forme di ballo spontaneo. Tale pratica avviene normalmente nei pubblici esercizi gestiti da imprenditori scorretti e fino a ieri è stata da noi denunciata e combattuta attraverso la segnalazione alle autorità con centinaia di esposti in tutta Italia.
  2. 2)  Le discoteche, rinunciando alla licenza di Pubblico spettacolo e divenendo di fatto dei bar o ristoranti, perderanno la loro autorizzazione amministrativa per l’effettuazione del Pubblico Spettacolo e, conseguentemente, dovranno rispettare gli orari previsti dai vari regolamenti Comunali per il funzionamento dei Pubblici esercizi e delle manifestazioni accessorie agli stessi: orari, che a seconda del Comune di appartenenza e dalle giornate di esecuzione, variano tra le 23,00 e le 01,00. Tale norma è stata forse “dimenticata” dagli eventuali fruitori di questa inedita prassi che tuttavia dovranno adeguarsi e dunque sospendere le esecuzioni musicali ad orari prestabiliti, che non appartengono al pubblico spettacolo, e quindi procedere poi alla sola esecuzione di musica di sottofondo.

3) L’assenza dell’autorizzazione di cui all’art. 68 TULPS non ci consentirà più di imporre un prezzo di ingresso o una consumazione obbligatoria o un aumento del prezzo delle consumazioni nei nostri locali, producendo di fatto l’incapacità delle nostre aziende di sostenere i costi derivanti dall’attivazione dei nostri impianti e delle nostre strutture che, certamente, non sono assimilabili a bar o ristoranti ma sono aziende complesse con altissimi costi di gestione.

Sentiamo il profondo dovere, anche intellettuale, di precisare e motivare la nostra posizione al fine di dissociarci da tale pratica di utilizzo delle discoteche, che a nostro avviso sfocerà in una situazione di dilagante illegalità e ci porrà allo stesso livello di coloro che fino a ieri abbiamo denunciato e contrastato.

Chiediamo invece con forza che le discoteche vengano riaperte nella loro pienezza, nella loro funzione sociale, nell’ambito di regole certe e di precise predeterminate condizioni: i gestori di discoteche non devono essere spinti e costretti ad esercitare attività abusiva ma, oggi più che mai, è necessario l’intervento immediato del Governo attraverso dei finanziamenti a fondo perduto che, per i quali sono in corso trattative avanzate con il governo.

Cremona, 18 agosto 2020

ASSOINTRATTENIMENTO f.to IL PRESIDENTE

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Coronavirus e discoteche, si danza sul Titanic. Nel Sud una perdita di 84 milioni e rischio chiusure

Luciano Zanchi, presidente di Assointrattenimento Federturismo

Discoteche “demonizzate”, lo Stato soccorra il settore

“Ancora una volta le discoteche vengono indicate come fonte del male del periodo. E’ sotto gli occhi di tutti che incidenti, sballo e alcolici, nonostante i divieti alle discoteche imposti dalle autorità non sono stati vinti e questo perché le discoteche non sono certamente responsabili di comportamenti sociali ma sono, e rimangono, dei centri d’aggregazione, dei locali in cui avvengono assembramenti controllati di persone che hanno come obiettivo il divertimento.

Siamo alle prese in questo conclamato e difficile periodo, ancora una volta, con la demonizzazione delle discoteche quali fonte di possibile contagio a causa di comportamenti irresponsabili che, in alcuni locali, sono stati messi in atto da nostri clienti: si badi bene che le discoteche, diversamente da quanto percepito, mettono in atto tutte quelle procedure statuite dai protocolli della Conferenza delle Regioni ma, purtroppo, in molti casi non è possibile imporre soluzioni comportamentali a persone che non le vogliono adottare”. Così Luciano Zanchi, presidente di Assointrattenimento Federturismo – Confindustria.

“Se le discoteche, ancora una volta e con grande senso di responsabilità, chiuderanno i battenti lo Stato deve soccorrere il settore con finanziamenti a fondo perduto che consentano alle imprese di rimanere vive. Nei fatti l’azione dei governi a partire dal 2000 a oggi, a colpi di norme amministrative, vessazioni fiscali e continui inasprimenti delle regole ha distrutto la capacità del settore di essere profittevole e quindi creativo, innovativo e ne ha di fatto significato l’inizio della fine in favore di attività abusive. Speriamo – conclude Zanchi – che questo governo ponga fine al massacro del nostro settore e comprenda invece l’utilità sociale di tenere vivi gli imprenditori e i locali del divertimento”.