Oggi, 12 agosto 2019, si è tenuto un incontro presso la questura di Bergamo tra il Questore dott. Maurizio Auriemma e il Presidente Nazionale Assointrattenimento – Confindustria – dott. Luciano Zanchi.
Durante l’incontro oltre ad analizzare il drammatico evento accaduto qualche giorno fa, per il quale il Presidente Zanchi esprime ancora una volta le più sentite condoglianze e la più completa vicinanza alle famiglie di Luca e Matteo colpite da questo indicibile dolore per la perdita dei propri cari, sono stati trattati vari temi legati al mondo dell’intrattenimento con particolare riferimento alle problematiche giovanili ed alle possibili strategie per uscire da quella che è ormai diventata un’emergenza nazionale. In modo particolare è stato deciso di adottare in tempi brevi, un Protocollo sulla Sicurezza delle Discoteche al fine di individuare nuove e più incisive iniziative volte, da un lato, a favorire una sempre più diffusa cultura della legalità, soprattutto nelle giovani generazioni che costituiscono la parte preponderante dei frequentatori di discoteche e comunque dei locali di pubblico trattenimento danzante e, dall’altro, ad incrementare i livelli di sicurezza all’interno e in prossimità di tali esercizi nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi, con particolare attenzione al contrasto di ogni forma di violenza, dell’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope nonché dell’abuso di alcol. Si è concordato di perseguire detti obiettivi con il coinvolgimento diretto degli imprenditori del settore del trattenimento danzante, promuovendo e sviluppando forme avanzate di collaborazione tra le imprese e le Forze dell’ordine, nel contempo assicurando una migliore espressione della libertà di iniziativa economica degli operatori del settore ed il sereno esercizio della medesima; di individuare e definire, a questi fini, schemi di prassi e comportamenti virtuosi da proporre agli operatori del settore, suscettibili di essere recepiti, integrati ed adattati alle particolari esigenze del territorio Bergamasco ed infine di incentivare dette buone prassi e forme di attiva collaborazione con le Forze dell’ordine anche attraverso meccanismi premiali in favore delle imprese che le facciano proprie.
L’ennesimo evento drammatico di Bergamo, impone una seria e profonda riflessione sulla realtà dell’intrattenimento e del pubblico spettacolo nel nostro paese: non posso dunque non ricordare, apprezzare e condividere anche la scelta operata dalla discoteca SETAI che nell’immediatezza dell’evento ha deciso di annullare le successive aperture previste in segno di rispetto per il tragico incidente avvenuto a suoi due giovanissimi clienti.
Nonostante il dolore che determinati eventi creano nelle nostre comunità, non è possibile dimenticare che le discoteche sono, per la stragrande maggioranza, aziende private gestite da imprenditori corretti e responsabili che esercitano, nel pieno rispetto della legge, la propria attività avendo a mente non solo il divertimento e la socializzazione dei nostri ragazzi ma anche e soprattutto la loro sicurezza.
Comprendiamo il sentimento di frustrazione ed impotenza che eventi drammatici di questo genere provocano in tutti noi ma, in nessun caso, i titolari della discoteca avrebbero potuto prevedere e/o evitare quanto purtroppo è accaduto. E’ stato trattato anche il tema relativo all’ abusivismo, cioè il trasformarsi di bar e ristoranti in vere e proprie discoteche senza alcun titolo autorizzatorio ed in mancanza di qualsiasi presidio di sicurezza e di igiene, contro il quale, la nostra associazione ha sempre denunciato le gravi lacune e le oggettive carenze della sottesa vigente normativa, caratterizzata si da una miriade di norme, ma sprovvista di una univoca disciplina che possa individuare e definire in modo chiaro i confini dell’attività di pubblico spettacolo ed i requisiti di professionalità richiesti agli imprenditori operanti in questo particolare settore.
Non è un caso che le stesse forze dell’ordine sempre più si trovino in ostaggio di una materia complessa e sfuggente, caratterizzata da più competenze funzionali attribuite a diverse pubbliche amministrazioni, cosi da rendere vano il seppur fattivo impegno nell’attività di controllo e di prevenzione.
Il Presidente
Dott. Luciano Zanchi