Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato in data 7 settembre 2020 il nuovo DPCM recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Come facilmente prevedibile lo stop all’attività del ballo nelle discoteche è stato prorogato al 7 ottobre 2020.
Nel particolare rimangono sospese “all’aperto o al chiuso, le attivita’ del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”.
La lettura del nuovo DPCM, di cui comprendiamo le finalità ispiratrici, ha destato gravissima preoccupazione nei nostri associati e nell’intero comparto dell’intrattenimento.
In mancanza di un immediato aiuto dello stato, peraltro già in avanzata discussione con il Ministro Patuanelli e sospeso a causa del increscioso ricorso al TAR presentato da Fipe/Silb durante la trattativa, il tessuto imprenditoriale del settore sarà demolito dalla crisi economica in corso.
Concludiamo, dando spazio a numerose sollecitazioni pervenute da vari territori Italiani, facendorilevare che l’attività del ballo, a quanto si legge nella norma, non è consentita in “altri luoghi aperti al Pubblico” e, in diritto tale definizione ha una precisa connotazione e si contrappone all’altro concetto di “luoghi pubblici”:
Luogo Pubblicoè una proprietà del demanio (che può essere necessario, statale, regionale, provinciale e comunale) ed è accessibile a chiunque senza limitazioni. Esempio: una piazza, una foresta, il litorale del mare (se non dato in concessione a taluno), una montagna, una giardino pubblico, una strada, etc..
Luogo Aperto al Pubblico: è un luogo di proprietà privata, al quale si può accedere mediante l’espletamento di alcune formalità e/o secondo le condizioni fissate dal legittimo proprietario o gestore. Esempio: pagamento di un biglietto, esibizione di un invito, esibizione di una tessera, rispetto di un orario di apertura o chiusura). Rientrano in questa categoria i cinema, i teatri, le discoteche, le palestre, i bar, le birrerie e i locali pubblici in genere (dove “pubblico” ha appunto il significato di “aperto al pubblico”): è per questo ad esempio che un bar può limitare l’uso del bagno solo ai propri clienti o che un circolo privato può far accedere solo i soci.