Per la moltitudine di imprenditori del settore esclusi dai rimborsi a fondo perduto stanziati dal Governo – “DL Ristori” – stiamo contattando e chiedendo l’aiuto dei governatori di tutte le regioni italiane.
Ribadiamo le nostre criticità sulle modalità di concessione dei ristori delineate dal DL del 28 ottobre 2020 che, nei fatti, lascia privi di rimborso almeno il 60% dei gestori di discoteche. Critica che investe anche la comunicazione operata in questi giorni dal Governo poiché diretta a far percepire ai cittadini una realtà distorta, lontana dalla verità.
Anziché scendere nelle piazze, peraltro già affollate, la nostra Associazione ha contattato tutti i governatori delle regioni italiane per richiedere interventi economici a fondo perduto in favore delle aziende che esercitano attività con codice ATECO 93.29.10, si badi, non solo come attività prevalente ma anche secondaria (circostanza completamente ignorata nei meccanismi previsti dal citato DL).
In tal senso, abbiamo già ottenuto conferme dalla regione Emilia Romagna che, tramite il suo presidente Dott. Bonaccini, ha assicurato di destinare, nel mese di gennaio 2021, € 3.000.000,00 per il settore discoteche e sale da ballo presenti nel suo territorio.
Parimenti, sono stati approfonditi i contatti con la regione Marche, dove il presidente del Consiglio Regionale Avv. Lupi ha assicurato particolare attenzione al nostro settore e stiamo dunque attendendo l’adozione di specifiche misure economiche di aiuto.
Nella giornata di oggi il Presidente Zanchi sarà a colloquio con il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia dott. Massimiliano Fedriga e con l’assessore delle attività produttive e turismo dott. Sergio Bini.
La prossima settimana è previsto un incontro con la regione Veneto per la quale il Governatore Zaia ha delegato come nostro interlocutore l’assessore dott. Federico Caner.
Assointrattenimento, nella piena consapevolezza della neccessità ed estrema urgenza di ottenre effettivi ristori per gli imprenditori del Pubblico Spettacolo, ha avanzato le seguenti richieste:
- Contributo straordinario della Regione a tutte le partite iva con codice ateco 93.29.10 (sia esso di attività prevalente o secondaria nell’ipotesi di aziende multiattività).
- Confronto ed intervento con ANCI affinché i Comuni non richiedano il pagamento dell’IMU e della TARI per l’intero il periodo di sospensione forzata delle attività.
- L’impegno da parte dei governatori e delle forze di polizia regionali a fattivamente arginare tutte le forme di abusivismo in qualsiasi luogo e in qualsiasi ambito.
Riteniamo che tali misure possano costituire un primo tangibile segnale nei confronti di numerose imprese e di migliaia di persone oggi in balia di una profonda incertezza sull’effettivo momento di riapertura delle proprie attività.
Come nostra prassi, Vi terremo aggiornati sull’evoluzione degli incontri e sullo sviluppo degli obbiettivi prefissati.